Architettura dell’emergenza riveduta: Sfide nella ricerca, nella pratica e nell’educazione

Abstract

We are experiencing a world that is undergoing extreme and unpredictable changes. The present-day global pandemic repeatedly shows that humankind is vulnerable to health crises and disasters not only during the emergency but also long after the principal danger has declined. With over seven million confirmed cases at the moment, COVID–19 pandemic imposed measures of social distancing, restricted movements, regulated use of public space, and suspended daily activities. These measures saved human lives but simultaneously confronted us with new spatial, social and psychological challenges. Resulting in ad hoc solutions directed towards providing immediate results and improving readiness for the current scenario, these solutions accumulated multiple adverse political, economic, social, and psychological effects. These challenges revealed low response capacity for spatial diagnostics and low level of emergency preparedness and thus indicated the need to reconsider the existing approaches of emergency design. De-escalation of COVID-19 and the end of imposed measures revealed the need for systematic planning and building the resilience of complex systems to successfully mitigate and prevent an epidemic or natural disaster and, simultaneously, ensure the quality of everyday life.

Stiamo vivendo una realtà che sta subendo cambiamenti estremi e imprevedibili. L’attuale pandemia globale mostra prepotentemente che l’umanità è vulnerabile alle crisi sanitarie e ai disastri non solo durante l’emergenza, ma anche molto tempo dopo che il pericolo principale è diminuito. Con oltre sette milioni di casi confermati al momento, la pandemia COVID-19 ha imposto misure di distanziamento sociale, spostamenti limitati, uso regolamentato dello spazio pubblico e sospensione delle normali attività quotidiane. Queste misure hanno salvato vite umane, ma allo stesso tempo ci hanno messo di fronte a nuove sfide spaziali, sociali e psicologiche. Trattandosi di soluzioni ad hoc dirette a fornire risultati immediati e a migliorare la prontezza di intervento sullo scenario attuale, queste soluzioni hanno accumulato d’altra parte molteplici effetti negativi politici, economici, sociali e psicologici. Queste sfide hanno rivelato una scarsa capacità di risposta in termini di organizzazione spaziale e un basso livello di preparazione alle calamità, indicando così la necessità di riconsiderare gli approcci esistenti nella progettazione delle emergenze. Il rallentamento del COVID-19 e la fine delle misure restrittive imposte hanno rivelato il bisogno di una pianificazione sistematica e di una resilienza necessaria ai sistemi complessi per mitigare e prevenire con successo un’epidemia o un disastro naturale e, allo stesso tempo, garantire la qualità della vita quotidiana.